Le tre Religioni Monoteiste
secondo la Kabbalàh
Questo non è l’ennesimo studio comparato delle religioni. Non è un trattato accademico né un’analisi storica delle diverse religioni, né un’antologia di differenze e somiglianze fra le varie tradizioni religiose. Non è neppure il solito mega-minestrone sincretista in stile tipicamente new age. Si tratta di un approccio completamente nuovo e diverso che tenta di leggere il complesso fenomeno delle diverse religioni alla luce di strutture archetipali estrapolate dalla Kabbalàh ebraica: l’idea centrale è che le religioni non siano tutte uguali, non si equivalgano né siano interscambiabili, ma siano manifestazioni nel tempo e nello spazio della natura della Divinità che è in se stessa una e molteplice. Ogni religione è unica, ha la sua origine storica in un particolare contesto geografico e culturale e la sua origine superiore in una determinata Emanazione divina di cui essa costituisce una delle espressioni terrene. Ciò significa che ogni religione rivela qualcosa del volto Unico e Molteplice della Divinità ed esercita un ruolo particolare che le è proprio rispetto al Tutto.
Questo libro in modo specifico propone un’analisi delle tre grandi Religioni Monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo) viste alla luce della triade sefiròtica: come l’occhio umano possiede la facoltà di vedere il mondo a colori mediante l’uso di tre coni sensibili ai tre colori primari additivi, dalle cui mescolanze si ottiene tutta la gamma di colori e sfumature, così, in un certo senso, abbiamo bisogno di questi tre sentieri per vedere la multiforme sapienza divina in tutte le sue molteplici espressioni.
Una sezione del libro è dedicata al Hassidismo, il Sufismo e il Francescanesimo.